Seguace del Guido Reni
"Ecce Homo"
1620-1640

L’opera proposta, raffigurante l’intensa immagine del Cristo incoronato di spine, riprende l’iconografia dell’Ecce homo ideata da Guido Reni, tema celebrato nella carriera dell'artista e poi replicata dalla sua bottega in numerose varianti.
Tra queste possiamo menzionare l’Ecce Homo conservato nella Galleria Corsini di Roma, oppure l’Ecce Homo, sempre opera di Guido Reni, conservato al Louvre. Nella tela traspare la capacità dell’autore di mostrare non solo la descrizione fisica, ma anche psicologica della figura ritratta. Incoronato di spine, Cristo, con lo guardo rivolto in alto, appare fisicamente ed emotivamente esausto e sofferente. Reni ha ricreato questa particolare composizione in diverse varianti, con lievi differenziazioni l’una dall’altra, a testimonianza dell’enorme successo ottenuto.
Si tratta di un’opera realizzata con una precisione pittorica di eccellente livello, tale da poter essere paragonata ai prototipi renani ed eguagliarne la straordinaria forza espressiva.
Possiamo pertanto affermare che si tratta di un’opera di un artista gravitanti attorno all’entourage del Reni, eseguita da una delle personalità del suo nutrito seguito, anche se risulta difficile identificare un nome specifico. Simone Cantarini, Guido Cagnacci, Elisabetta Sirani, Nunzio Rossi, Giovan Francesco Gessi e Giovan Giacomo Sementi, Giovanni Andrea Sirani, sono solo alcuni tra gli allievi più talentuosi della sua bottega, che necessariamente entrarono in contatto con i prototipi delle opere.

Seguace del Guido Reni, XVII Secolo
olio su tela
90 cm x 50 cm